Lean Management

Back to the origins – Strategia, leadership e metodo scientifico

di Andrea Furlan*

Il 27 settembre, CUOA Business School organizza l’annuale Lean Day. Quest’anno il tema dell’evento è vintage, ma al tempo stesso evocativo: “Back to the origins”. In un mio recente articolo, dal titolo “Anche il saggio sbaglia tre volte su dieci”, ho riflettuto sul significato di un ritorno alle origini, ancorando il mio ragionamento agli scritti di Taiichi Ohno sulle “misconceptions”, o errate assunzioni, che spesso guidano le nostre decisioni nell’adottare azioni che generano sprechi e che riguardano tutti in azienda: dall’operatore in linea di assemblaggio che deve decidere se rendere noto un problema, all’amministratore delegato che deve decidere se procedere o meno con un’acquisizione.

È oramai chiaro che l’approccio Lean comporta un cambiamento del nostro modo di pensare, attraverso l’apprendimento continuo e questo cambiamento poggia su tre pilastri fondamentali:

1) Lean intesa, innanzitutto, come strategia, un modo fondamentalmente diverso di competere. Il vantaggio competitivo deriva dalla maggiore velocità nei tempi di consegna, la migliore qualità dei prodotti e i minori tempi di sviluppo dei nuovi prodotti. La strategia Lean necessariamente rappresenta un cambio di paradigma: dalla “pianificazione” alla “sperimentazione”. In un mondo dove tutto cambia velocemente e l’incertezza è la regola, le aziende hanno bisogno di sviluppare la capacità di sperimentare, attraverso feedback veloci di interazione con l’ambiente e il mercato. I punti di partenza del processo di “emersione” della strategia sono, da un lato, i problemi attuali (dei clienti, degli operatori, dei fornitori) e, dall’altro, le sfide di lungo periodo.

2) I comportamenti dei Lean leader. Nella comunità Lean si sente spesso (ormai sempre) parlare di Lean leadership. Il Lean leader deve essere in grado di motivare gli operatori facendo da coach e usando gli strumenti delle domande e del “go and see”. Non coinvolgere l’operatore significherebbe sprecare la sua conoscenza e la sua intelligenza … mi chiedo se conoscete sprechi peggiori. Ma quali sono i comportamenti che il leader deve adottare e quali evitare nel gemba? Quando è giusto sostituirsi all’operatore per dare l’esempio e quando, invece, bisogna dare ampia autonomia? Quando essere direttivi e quando invece lasciare spazio al “learning by doing” delle persone?

3) Il metodo scientifico (o PDCA) applicato a tutti i processi, iniziando da quelli di sviluppo dei nuovi prodotti e dalla qualità. Si dice spesso che la chiave del successo di Toyota sta nella qualità e affidabilità delle sue auto. Vero. Tuttavia il gap con gli altri produttori sulla qualità si è molto ridotto. A ben vedere il successo di Toyota sta innanzitutto nello sviluppare auto che il mercato richiede. Il processo di innovazione dei prodotti/servizi è il cuore della competitività di tutte le imprese, soprattutto, nei settori (ormai quasi tutti) interessati da intensi processi di cambiamento tecnologico e di comportamento dei consumatori.

Sono questi i tre temi che affronteremo al Lean Day CUOA del 27 settembre e lo faremo con ospiti di eccezione. Ritsuo Shingo, figlio di Shigeo Shingo, che si concentrerà sui comportamenti del leader. Mr. Shingo ha accumulato più di 40 anni di esperienza in Toyota (sia in Giappone che negli Stati Uniti) diventando, al culmine della sua carriera, fondatore e presidente di Toyota China. Avere la possibilità di ascoltarlo e fargli delle domande sarà una straordinaria occasione di imparare da uno dei depositari del sapere originale del TPS.  Idekazu Tani (Chief Technology Officer di Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems) e Giulio Zucconi (Business Unit Manager) ci parleranno delle pratiche di PDCA e A3 thinking applicate da Mitsubishi allo sviluppo nuovi prodotti e quality insurance. Nell’ambito del HVAC (Heat, Ventilation and Air Conditioning), Mitsubishi è riconosciuta come leader dal punto di vista della qualità e innovatività dei suoi prodotti. Avremo la possibilità di apprendere alcune delle tecniche che sono alla base di questa eccellenza, andando al cuore dei processi di miglioramento. Io aprirò la giornata parlando del rapporto tra Lean e strategia, enfatizzando il passaggio del cambiamento di paradigma: dalla pianificazione alla sperimentazione.

Durante l’evento, in perfetto stile Lean, inoltre, daremo molto spazio alle domande e all’interazione con il pubblico. Lo sforzo collettivo (e la missione della giornata) sarà quella di andare alle radici del pensiero snello e del vantaggio competitivo negli attuali contesti competitivi!

Per partecipare al Lean Day, clicca qui.

* Referente scientifico CUOA Lean Enterprise Center