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Corporate wellbeing. L’azienda che vince investe sul capitale umano

Francesco Bernardi *

Image courtesy of stockimages / FreeDigitalPhotos.netLa crisi iniziata nel 2008, la globalizzazione, le nuove tecnologie e il cambiamento delle abitudini di consumo hanno messo profondamente in discussione le certezze e i modelli adottati dalle imprese italiane impegnate nella ricerca della competitività.

Queste vanno sempre più dividendosi in due categorie. Al primo gruppo appartengono le imprese che hanno saputo dotarsi di una strategia chiara, investire in settori in crescita, specializzarsi, organizzare e qualificare le proprie risorse umane e che oggi riescono a competere nel mondo e a battere la concorrenza. Il secondo gruppo è invece composto da realtà che sono rimaste legate a settori o sistemi di gestione superati, incapaci di modificare la propria cultura e modello organizzativo e per questo destinate ad un inesorabile declino.

La comprensione che il successo dipenda dalla qualità e dalle performance del capitale umano è la principale caratteristica delle imprese che continuano a vincere.
Esse sanno bene che vi sono buoni risultati se le persone sono capaci, ben dirette e organizzate, piene di energia, spinte da una forte motivazione.

In fondo la qualità di strategia, prodotti e processi che esprime un’azienda dipende interamente dalle persone che la compongono.

Questa semplice osservazione di buon senso contrasta con il modello, ancora largamente adottato, che si basa per lo più sulla leva economica (incentivi e premi), sulla quantità di ore lavorate e su di una forte pressione psicologica legata al raggiungimento dei risultati.

Un simile approccio, che considera marginale la salute e il benessere psico-fisico della persona, genera stress e clima negativo, disturbi fisici se non addirittura malattie e finisce per rendere meno motivate, produttive e capaci di innovare le risorse umane.
Ne consegue una ridotta capacità dell’azienda di adattarsi, evolvere e conseguire buoni risultati.

Non a caso le migliori aziende del mondo mettono con decisione le persone al centro della loro strategia e investono sul loro benessere. Esse si dotano di programmi mirati a migliorare la condizione fisica delle persone, attraverso l’educazione alimentare, la prevenzione medica e l’attività fisica. Anche il benessere psichico e la gestione dello stress sono considerati importanti e si investono tempo e risorse per assicurare una buona esecuzione dei programmi e la misurazione dei benefici ottenuti. Pensiamo a Google, che ha un manager dedicato con potere decisionale trasversale sulle diverse funzioni aziendali. Oppure, per rimanere a casa nostra, a Ferrari, azienda simbolo dell’Italia che vince nel mondo e che vede in “Formula Uomo” una delle sue iniziative più importanti.

Dopo avere dato loro un luogo di lavoro confortevole e sicuro, una remunerazione adeguata, una buona organizzazione e chiarezza sulla direzione strategica, investire sul benessere delle persone è il miglior investimento che possa fare oggi un’azienda. Anni di ricerche e testimonianze aziendali dimostrano che il ritorno economico sul capitale investito in quest’ambito si attesta tra il 200 e il 300 per cento.

Una scelta etica, la strada migliore per la competitività dell’impresa, un ottimo investimento!

 

* Docente MBA part time Fondazione CUOA, Fondatore di Blumantra