Finanza d'Impresa

Operazioni di M&A in Veneto: analisi del 2020 ed uno sguardo al 2021

Il 2020 è stato un anno segnato da incertezza e difficoltà. Ma come accaduto anche in passato sta emergendo la resilienza del tessuto imprenditoriale del Nord-Est. Una persistente capacità di ripartire, di rinnovarsi e di trovare nuove opportunità di sviluppo.
Infatti, una parte delle aziende venete è stata in grado di osservare l’emergenza Covid-19 da diverse angolazioni, sviluppando e mettendo in atto idee e punti di vista alternativi per arginare la “crisi”.

Questa tendenza si riscontra anche nell’analisi delle operazioni straordinarie di fusione o acquisizione (in inglese M&A, ossia Mergers & Acquisitions) avvenute in Veneto del 2020, che anche quest’anno Impronta ha voluto riproporre.
I risultati fanno emergere una visuale non così negativa come ci si poteva aspettare. Nel 2020 infatti si sono concluse ben 82 operazioni che hanno visto coinvolte imprese del territorio veneto.
Rispetto al 2019, si è registrato un calo (prevedibile) del 6%: lo scorso anno si erano concluse 87 transazioni. La riduzione è sicuramente più marcata se la confrontiamo rispetto alle 110 operazioni concluse nell’anno “boom” del 2018 (come si evince dal grafico sottostante).

Numero di operazioni concluse in Veneto (2018-2020)

Se confrontiamo i dati regionali con il trend a livello nazionale, osserviamo che in Italia la diminuzione del numero di deal è significativamente superiore: nel 2020 infatti le operazioni di M&A in Italia sono state 830, ossia un calo del 24% rispetto al 2019 quando le transazioni sono state 1.086 [1].
Andremo adesso ad analizzare nel dettaglio i processi di acquisizione ed aggregazione sviluppati in Veneto lo scorso anno, per provare poi andare a capire quale panorama potremmo osservare nel 2021.

Analisi operazioni M&A concluse nel 2020

Partiamo dalla seguente considerazione: le imprese Venete sono complessivamente più oggetto di acquisizione da parte di terzi che non acquirenti. Delle 82 operazioni analizzate, infatti, il 46.3% rappresenta la percentuale di imprese acquisite, il 36.6% le società acquirenti, mentre il 17.1% (ossia 14 deal) hanno visto coinvolte imprese Venete da entrambi i “lati” del tavolo.
In secondo luogo, è importante analizzare il 2020 come sommatoria di due periodi ben distinti: da un lato, nel primo semestre – condizionato dall’incertezza sugli impatti sanitari della pandemia e dai primi lockdown – si è assistito ad una frenata nel numero di operazioni: solo 34, riferite per lo più ai primissimi mesi del 2020.
Dall’altro lato, osserviamo il rimbalzo registrato nel secondo semestre (+41.2% rispetto ai sei mesi precedenti), grazie anche al perfezionamento di numerose operazioni in precedenza messe in “stand-by”.

Numero di operazioni per semestre e composizione del “ruolo” delle società coinvolte

Tra i settori di riferimento delle acquisizioni in Veneto – come evidenziato nel grafico seguente – troviamo sul gradino più alto del podio i produttori di beni industriali, che ha interessato oltre un quarto del totale delle operazioni (26.8%).
Con una percentuale del 15.9%, troviamo al secondo posto il settore dei servizi destinati in prevalenza alle imprese(es. finanziari e consulenze), mentre sul terzo gradino, a parimerito con l’8,5%, troviamoil segmento digitale/IT e sviluppo software e quello del food & beverage.

Suddivisione percentuale per settore di appartenenza delle imprese analizzate

Infine, il 2020 ha visto il moltiplicatore EV/EBITDA [2] – ossia il rapporto tra valore complessivo dell’impresa ed il suo EBITDA – delle imprese venete essere pari in media a 7.8x.
Lo scostamento rispetto alla media nazionale (pari a ca. 9.5x) è in parte legato ai settori di riferimento operanti nella regione Veneto. Infatti, i prodotti industriali “tradizionali” ed i servizi B2B esprimono multipli mediamente inferiori rispetto ad altri segmenti quali il settore digitale e media, che risultano prevalenti in altre regioni (ad esempio in Lombardia).

Multiplo mediano Enterprise Value / EBITDA (confronto media Veneto vs media Italia)

Analisi della provenienza delle società acquirenti ed acquisite in Veneto nel 2020

Nel 2020 si sono concluse 52 operazioni di acquisizione di società venete, con un 73% proveniente da società acquirenti italiane e un 27% di società provenienti dall’estero. Infatti, si è verificato un calo progressivo di operazioni di acquisizione di aziende venete da parte di soggetti esteri che nel 2018 era del 40% e nel 2019 del 35%.
Per quanto riguarda invece le società acquisite da aziende del Veneto nel 2020 troviamo un totale di 44 operazioni di cui 23% all’estero e 77% in Italia. Dati che confermano l’attrattività del territorio veneto dovuta anche alla nuova “sensibilità” che i giovani imprenditori stanno portando avanti attraverso strategie di crescita per linee esterne.

% di provenienza delle imprese acquirenti e delle imprese acquisite (da aziende venete)

Nel 2020 sono dunque aumentate le acquisizioni di “prossimità”, 58 rispetto alle 52 del 2019. D’altronde, la limitata possibilità di spostamento a causa del Covid-19 ha ridotto il numero di operazioni con soggetti esteri (cd. “cross-border”), che sono passate da ca. il 40% del totale negli anni 2018 e 2019, al 29% del 2020.

Percentuale di operazioni che hanno visto coinvolti soggetti esteri (“cross-border”)

Cosa aspettarsi nel 2021: obiettivi e ostacoli

Il 2021 è un anno di riassestamento e quindi risulta fondamentale ridefinire una strategia di sviluppo chiara e strutturata per il medio termine.

Gli obiettivi principali che le aziende dovranno darsi per questo 2021 sono di:

  • Crescere a livello dimensionale, per recuperare il fatturato dopo un anno difficile come quello del 2020 e cercare nuove linee di sviluppo;
  • Efficientamento e quindi riduzione dei costi a tutti i livelli aziendali, per recuperare marginalità e conseguire un “right-sizing” rispetto all’attuale domanda di mercato.

Obiettivi che non sono scontati, ma che sono raggiungibili anche attraverso processi di acquisizione gestiti in modo efficace ed efficiente.
Bisogna però fare attenzione ai potenziali rischi ed ostacoli che si possono incontrare affrontando un’operazione di M&A.
Uno dei principali rischi riguarda l’assenza di un management team evoluto, dotato del giusto set di competenze (tecniche, ma anche “soft”), in particolar modo nell’ottica di gestire la fase di integrazione post-acquisizione.
La necessità è quella di saper coordinare ogni funzione in modo sinergico, in ambito operativo e metodologico, nell’integrazione delle risorse, nella pianificazione e nell’allineamento con gli obiettivi di business.
Un secondo ostacolo, legato al primo, è rappresentato dalla difficoltà di integrare culture aziendali diverse. Questo è particolarmente impattante laddove si fondano due culture “padronali”, storicamente radicate attorno alla figura del socio fondatore.
 Il successo di un’acquisizione passerà quindi anche dal costruire programmi di change management, che permettono di integrare processi, competenze, know-how, ma soprattutto andare a creare una cultura aziendale comune.
Un altro ostacolo, infine, è rappresentato dalla mancanza di processi di pianificazione strategica strutturati, che permettano all’imprenditore di poter definire i propri obiettivi e soprattutto le risorse, gli strumenti e le azioni necessarie per raggiungerli.

Trend M&A nel 2021

Il 2021 è ormai avviato e possiamo quindi provare a delineare cosa andrà ad alimentare la nuova stagione di M&A in Veneto e quelli che saranno le prospettive per quest’anno.
In primo luogo, ci sarà una maggiore disponibilità in termini di liquidità per le imprese e di conseguenza l’opportunità di “sfruttare” questa liquidità sul mercato, anche per completare nuove acquisizioni.
Proseguirà (lentamente) la tendenza al reshoring e a rivolgere lo sguardo più verso l’Europa, rispetto all’oriente. In molti settori risulta evidente la volontà di riorganizzare le catene di approvvigionamento in un’ottica di “prossimità” di filiera, con l’obiettivo di bilanciare efficienza e riduzione dei rischi di fornitura.
Per moltissime aziende sarà fondamentale anche l’accelerazione del processo di innovazione e cambiamento del business model. In particolare, innovazione e cambiamento in ottica digitale e green.
La trasformazione digitale rappresenta appunto un’opportunità da prendere al volo per chi vuole innovare la propria azienda. Trasformazione che riguarda sia la parte strutturale e organizzativa dell’azienda sia la parte della cultura aziendale.
In ambito green si vuole innovare attraverso l’uso efficiente dei materiali e dell’energia e quindi l’utilizzo di fonti rinnovabili e ricorso a processi a basso impatto ambientale.
In entrambi i casi, le aziende che sono rimaste “indietro” da questo punto di vista potrebbero recuperare velocemente attraverso acquisizioni mirate, lungo la propria filiera (es. fornitori di materiali riciclabili), ma anche esternamente ad esse, cercando partnership di co-sviluppo innovativo.

Ultimo ma non meno importante è lo snellimento dei processi di gestione delle acquisizioni, in modo da rendere attrattivi e convenienti anche i “microdeal”. Questi potrebbero dare un’ulteriore spinta in Veneto verso il consolidamento di alcuni settori di specializzazione e verso la crescita per linee esterne anche da parte di imprese di piccole dimensioni.
Ci attendiamo quindi che lo slancio osservato nel secondo semestre 2020 possa proseguire. Guidati da un rinnovato pensiero strategico e dalla disponibilità ad investire, le imprese del territorio potranno compiere un ulteriore passo per accrescere la propria competitività.

Autori:
Leonardo Boscardin, consulente in materia di strategia e finanza presso Impronta S.r.l., MBA International Program CUOA Business School 2019-20
Giorgia Bozzetti, Responsabile marketing presso Impronta S.r.l.


[1] Fonte: rapporto KPMG (Mercato M&A in Italia nel 2020)

[2] Rapporto tra il valore complessivo dell’impresa (Enterprise Value, o EV) – relativo quindi al valore effettivamente pagato nella transazione, al lordo di eventuali debiti finanziari – e l’EBITDA (Earnings Before Interests, Taxation, Depreciation and Amortization) riportato nell’esercizio in cui si è conclusa l’operazione.


Nota metodologica: sono state analizzate oltre 2.000 operazioni concluse e annunciate a mezzo stampa nel periodo 01.01.2020-31.12.2020 in Italia. Per ciascun acquirente e venditore è stato preso come riferimento l’indirizzo della sede legale: se avente luogo nella regione Veneto è stato conteggiato nella presente disamina. I parametri di valutazione (multipli) sono stati analizzati solo laddove disponibili pubblicamente.