General Management Internazionalizzazione

Come “esportare l’Italia”?

Franco Barin *

Image courtesy of Stuart Miles / FreeDigitalPhotos.netA gennaio 2013 l’OCSE e il Wto hanno presentato il nuovo metodo di stima dei flussi del commercio mondiale denominato TIVA, Trade in value added.
Il metodo analizza il valore aggiunto delle esportazioni di beni e servizi di ciascuna Nazione, partendo dal principio che la capacità di una Nazione di vendere al mondo dipende dalla capacità e disponibilità ad acquistare dal resto del mondo. Ragionando in questo modo diventa evidente il contributo delle catene del valore alla produzione globale; per esempio, ne deriva che l’export italiano si compone per il 51% di servizi, particolarmente presenti nel settore alimentare e degli equipaggiamenti per trasporti. O che le auto tedesche per il 30% …non sono tedesche.Parlare di valore aggiunto e di servizi in questi termini comporta la presa d’atto dell’importanza che gli elementi non fisici incorporati nei prodotti, gli intangibili, assumono, nei contesti dei mercati mondiali.

Anche la Commissione Europea, con il progetto Innodrive, ha posto l’accento sulla dimensione dell’intangibile all’interno dei metodi di rilevazione dei GDP dei paesi Ue, stimandone un potenziale incremento medio del 5,5% grazie alla loro contabilizzazione. Per l’Italia significherebbe un aumento del PIL di circa 75 miliardi di euro (!!).

Tutto ciò deve fare riflettere noi Italiani sulle modalità con le quali promuoviamo e tuteliamo nel mondo la nostra identità, e la sua manifestazione più accattivante che è la creatività insita nelle aziende. Caratteristica tipicamente nostra, alla quale a parole diamo enorme importanza, ma che nei fatti viene interpretata in modo scorretto dai mercati a causa dei fenomeni di Italian sounding sui quali il sistema Italia, colpevolmente, non interviene.

Le indicazioni che emergono da metodi come il Tiva, da progetti come Innodrive, devono invece essere attentamente valutate e interpretate.
Per capire con quale efficacia e tempestività possiamo finalmente esportare l’Italia in modo nuovo, più aderente alla realtà di questo secolo, creando una spinta promozionale, di tutela ed economica di grande rilievo per tutto il sistema economico. E che nel medio lungo periodo rappresenti una fattore di radicamento e crescita delle produzioni nel nostro Paese.

* Founder brainINitaly