General Management Imprenditorialità e Governance Marketing

Il problema delle aziende vitivinicole? La mancanza di una visione imprenditoriale

Intervista ad Alessandro di Stefano – a cura di Davide Cocco, Studio Cru

Alessandro Di Stefano guiderà gli allievi del terzo corso di Alta Formazione in Gestione delle Aziende Vitivinicole attraverso il difficile corridoio della gestione aziendale. Si troverà ad affrontare uno dei problemi storici delle aziende italiane che lavorano in agricoltura: la mancanza di una visione imprenditoriale. La sua esperienza lo ha portato a lavorare in più settori, ma i sei anni di consulenza all’Unione Italiana Vini gli hanno permesso di farsi un’idea ben precisa sulla situazione del comparto in Italia. L’abbiamo sentito per capire il suo punto di vista.

Qual è il problema più grosso che si affronta lavorando con le aziende vitivinicole?

Direi che il problema è principalmente di origine culturale. Il settore vitivinicolo ha una sua tradizionalità e un’origine ben precisa, che rende l’azienda agricola non sempre così facilmente convertibile verso un modello di gestione efficiente. La matrice tradizionale dei ruoli, che viene utilizzata in altri settori, è difficile da adattare a un contesto di dimensioni così piccole, in cui poche persone hanno più ruoli in contemporanea.

1044042_10151507316081027_241966825_n

Su cosa si può lavorare allora?

Bisogna lavorare soprattutto sull’aspetto culturale: spiegare bene cosa significa definire un ruolo all’interno dell’azienda, la differenza fra fasi e processi e tutti i principi che stanno alla base dell’organizzazione aziendale. In pratica si tratta di lavorare sui concetti fondamentali di una matrice organizzativa strutturata per ruoli.

Ma sono concetti che si possono applicare alle aziende medio piccole? Spesso ci troviamo di fronte a strutture unipersonali, o in cui lavorano solo padre e figlio.

Sì, ma con una buona dose di flessibilità. Una struttura può tranquillamente essere composta anche da una sola persona. Si tratta di imparare a coordinare le strutture esterne che, giocoforza, collaborano con l’azienda: l’enologo, l’agronomo, il consulente, il venditore. Si tratta in pratica di avere le chiavi di lettura delle reti che ruotano attorno all’azienda.

Si parlerà anche di comunicazione al corso?

Certo, ma della comunicazione verso l’interno dell’azienda. Spesso si tralascia questo aspetto, ma un flusso comunicativo efficiente all’interno di ogni struttura è fondamentale per il suo funzionamento.

Lo scopo finale qual è, in poche parole?

Cercheremo di ragionare sugli obiettivi generali dell’organizzazione. Ogni persona porta energie all’interno dell’azienda, ma queste vanno incanalate e gestite nel migliore dei modi. Spesso dinamiche organizzative inappropriate portano tensioni, che nuocciono gravemente all’azienda. La competizione deve essere verso l’esterno e non verso l’interno. Per riassumere il tutto con uno slogan: unire dentro per competere meglio fuori.

Corso in Gestione delle Aziende Vitivinicole della Fondazione CUOA