Finanza d'Impresa

Il CFO: funzione strategica in forte evoluzione

Intervista a  Maurizio Di Francia*

Come sta cambiando l’interpretazione del ruolo del CFO in azienda e la sua percezione? Come possiamo definire la figura del CFO in azienda? La sigla CFO rappresenta realmente la classica figura del direttore amministrativo e finanziario o esprime un concetto leggermente diverso?
Il CFO oggi riveste un ruolo molto più strategico rispetto al passato, da direttore amministrativo e finanziario, sta diventando un consulente fondamentale nella direzione aziendale sia a livello organizzativo che strategico.
Con l’inizio della crisi il suo ruolo ha subito una continua evoluzione, deve continuamente rinnovarsi e sviluppare nuove competenze.
Per le sue specifiche competenze gli viene chiesto di rendere la struttura dei costi aziendali sempre più snella e flessibile e di  provvedere alla sostenibilità finanziaria, in modo da poter affrontare al meglio la successiva criticità. In realtà bisogna renderci conto che non è più una questione di crisi, ma serve ridisegnare completamente i precedenti modelli di business per renderli compatibili con i nuovi scenari.
Proprio per gestire questo cambiamento serve una figura che sappia fornire, interpretare correttamente e monitorare una serie di informazioni sempre più gestionali, una figura che sappia misurare le performance su basi oggettive
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Il CFO  quindi diviene anche COO, gli viene chiesto di rivedere e gestire per esempio  la supply chain; questo non in tutte le aziende, ma sicuramente in buona parte in quelle piccole e medie.

In quale aree e settori il CFO può creare un valore aggiunto tangibile e come lo può creare?
Si dà per scontato che il CFO sappia gestire i rapporti con le banche, pianificare i flussi di cassa e conoscere le normative fiscali.
Proprio le  caratteristiche del suo lavoro gli hanno permesso di  avere una visione “privilegiata” della società;  è colui che già gestisce e fornisce tutta una serie di dati amministrativi e,  grazie alle sua esperienza nella gestione di  questi,  insieme all’evoluzione delle nuove tecnologie che permettono  di elaborare sempre più  dati,  compresi  quelli  commerciali, produttivi e di logistica, lo rendono forse l’unica figura in grado di interpretarli e gestirli con una visione analitica ma soprattutto in maniera affidabile.
Quindi proprio per queste sue capacità riesce a creare valore aggiunto in settori non specifici della sua area, “avvicinandoli”, definendo standard condivisi, semplificando i processi ed evitando la duplicazione di informazioni talvolta anche contraddittorie.

Information technology, digitalizzazione e finanza: quale impatto nella gestione finanziaria e nel ruolo del CFO?
L’information technology ha un ruolo fondamentale nell’evoluzione della figura del CFO, e questo ritengo, lo avrà anche per i prossimi anni. L’IT genera sempre più dati sia in quantità che qualità, ma anche una maggiore complessità a gestirli.
Oggi il lavoro del CFO è strettamente correlato a quello del CIO, devono disegnare insieme il sistema informativo, collaborare all’implementazione delle varie funzionalità, condividere i processi, la loro mappatura e raccolta informazioni in modo che queste siano univoche, omogenee e certificate.
Con la crisi anche la gestione della finanza è diventata sempre più strategica, soprattutto perché è divenuto indispensabile pianificare e prevedere i flussi prospettici. In questo l’IT ha dato un contributo determinante perché ci ha permesso di “vedere più lontano” di pianificare meglio e talvolta di simulare gli impatti finanziari a seconda delle diverse possibili opzioni, di raffrontarli con i dati a consuntivo e di poterli riadattare velocemente secondo dei nuovi scenari.

Quali sono dunque le competenze e le abilità distintive di un CFO?
Ogni società è sempre più un qualcosa in continuo movimento che deve continuamente adattarsi agli scenari e alle mutazioni dei mercati di riferimento, un qualcosa che deve sempre cercare nuovi mercati e/o nuovi prodotti, questo inevitabilmente si ripercuote su bisogni e organizzazione. Il CFO deve avere sempre più competenze trasversali al suo ruolo, deve aggiornarsi, e non solo nel suo campo di attività, deve essere “curioso”, domandarsi che tipo di contributo può dare in quel contingente momento avendo ben presente che è l’unico in azienda in grado di analizzare e tradurre una serie di informazioni che spesso circolano in maniera disomogenea se non addirittura in maniera confusa.  Interpretare e trasformare queste informazioni in maniera utile per la società è la sfida del CFO,
Deve avere autorevolezza e sapere comunicare; avere una visione positivamente critica e mettere sempre in discussione i sistemi di controllo e di misurazione con l’obiettivo del loro continuo miglioramento.
Oggi il CFO deve conoscere dettagliatamente il modello di business in cui opera.
Un tempo si diceva che per il direttore amministrativo era indifferente il settore in cui operasse la società, oggi non è più così deve conoscere le specificità del settore proprio come il responsabile commerciale o di produzione.

In come il Percorso CUOA “Il CFO” ha contributo nell’orientare il tuo percorso professionale?
Il percorso CUOA intrapreso, oltre che permettermi di apprendere e sviluppare nuove competenze, mi ha consentito di capire le potenzialità e la strategicità del ruolo in uno scenario che è completamente variato e continuerà a variare per i prossimi anni, oltre che permettermi il confronto con colleghi che operano in realtà e territori diversi.

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*CFO di Braccialini S.p.A., Alumno Executive Master in Finance  

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