Imprenditorialità e Governance Internazionalizzazione

Più internazionali, ma con juicio

* Diego Campagnolo

Image courtesy of Master isolated images / FreeDigitalPhotos.net«Le imprese (o i sistemi territoriali) con una propensione internazionale maggiore hanno recuperato, e a volte superato, i livelli pre-crisi»: è questo il mood di alcune recenti ricerche sullo stato di salute della nostra economia.

Ma allora, basta diventare più internazionali per tornare a crescere? Non proprio, perché la propensione internazionale non si improvvisa.

L’internazionalizzazione non richiede solo risposte alle domande dove, come e quando intraprendere un percorso all’estero, ma è soprattutto un percorso di sviluppo organizzativo che è fortemente condizionato dall’organizzazione delle attività estere e dall’efficacia dei meccanismi per la gestione delle relazioni tra le attività estere e la casa madre.

I mercati esteri, siano essi maturi o emergenti, sono diversi sotto vari profili sia tra loro sia rispetto al mercato interno. Lingua e fuso orario sono solo due aspetti, a cui si sommano diversità socio-culturali, nelle pratiche manageriali e nelle istituzioni (formali e non) che incidono sul modo di fare impresa. Un’organizzazione efficace deve confrontarsi con questi aspetti e tradurli in scelte strategiche e organizzative sia che operi nei mercati business-to-business sia in quelli business-to-consumer. Concretamente si tratterà di valutare l’impatto degli aspetti di diversità sull’intero modello di business dell’impresa e non solo sul prodotto. È importante quindi che l’imprenditore abbia chiaro quale è il suo modello di business nel contesto nazionale e quale dovrà essere il modello di business per il mercato estero che sta affrontando. Le specificità di ciascuno mercato straniero, infatti, possono mettere in evidenza l’importanza di risorse, attività o modalità di gestione delle relazioni diverse o non altrettanto rilevanti rispetto al mercato interno.

Un percorso di internazionalizzazione sarà tanto più efficace nella capacità di cogliere le opportunità dei mercati esteri, se sarà ispirato all’idea di essere percepiti come operatori domestici nei mercati stranieri.


Diego Campagnolo, direttore scientifico International Training Map