Finanza d'Impresa Imprenditorialità e Governance Innovazione

Da startup a gruppo in “tempi di crisi”

di Marco Vianello*

Pragma blue: un caso di innovazione di prodotto e di mercato nel settore del trattamento dell’acqua.

L’idea imprenditoriale nasce nel 2013 da una frase pubblicata da un noto quotidiano economico: “La mancanza di acqua sta diventando un problema sempre più pressante a livello globale, in particolare nell’Europa del Sud e in Medio Oriente…”. Commento peraltro non proveniente da Gruppi Ambientalisti o Ecologisti, ma dal cuore della finanza speculativa in sede di apertura d’anno al NYSE.
In realtà, il trattamento delle acque di processo e la depurazione di quelle reflue hanno un fortissimo impatto non solo sull’ambiente, ma anche sulla performance e la vita stessa a medio termine delle aziende. In pochi anni la ricerca di nuove soluzioni (tradotte in privative industriali) unite a una filosofia aziendale orientata sempre al riutilizzo delle risorse, hanno portato alla creazione di un Gruppo specializzato e focalizzato nel settore del trattamento dell’acqua. In questo contesto ha sempre rivestito importanza fondamentale la gestione ottimale dell’intero ciclo di vita del prodotto/impianto, partendo dai programmi di manutenzione predittiva fino alla gestione completa da remoto.
L’elemento caratterizzante e differenziante è stata in questi anni proprio la discontinuità, intesa anche come ricerca di design e miniaturizzazione dei processi, che ha portato ad applicare a impianti industriali le logiche di un “elettrodomestico” con massima facilità di installazione in luoghi ove non sia possibile effettuare scavi o interventi invasivi e, in generale, con costi e tempi sensibilmente inferiori per l’utente finale.

Discontinuità intesa come differenziazione dalle aziende italiane del settore è presente anche nella struttura manageriale (una piccola quota è detenuta da un primario fondo di investimento) e nella scelta dei canali distributivi: socio e partner è una grossa realtà nelle forniture industriali, che vanta circa un migliaio di collaboratori in 7 Paesi e oltre 100 milioni di ricavi consolidati.
Per il 2019 si prevede la distribuzione di un nuovo impianto miniaturizzato compatibile con la fascia delle PMI e delle attività con bassa produzione di reflui altamente inquinanti oggi non in grado di affrontare l’investimento nella depurazione. Importantissimo è l’impatto ambientale: poter proporre un depuratore industriale per piccoli volumi di acque trattate permette di cogliere l’opportunità di mettere a norma interi segmenti, un esempio visibile a tutti è costituito dagli utilizzatori di mezzi lava-pavimenti, il parco installato in Italia oggi scarica nel 90% dei casi, circa 22,5 milioni di metri cubi di acque reflue ogni anno, senza alcun trattamento: stiamo parlando di un volume pari a quello del Lago di Como!
Nel Business Plan per il prossimo triennio si prevede un ulteriore passo nel percorso di crescita per linee esterne avviato nel 2016 con l’acquisizione totalitaria della Joseph Egli Italia, storica società di ingegneria specializzata nel segmento grandi impianti industriali operante principalmente in mercati extra UE. Il processo di integrazione a fine 2018 può considerarsi sostanzialmente concluso, la società grazie a sinergie commerciali ha quadruplicato i ricavi nel consuntivo 2017 rispetto all’esercizio 2015.

Scenari per il futuro. Sono vari e interessanti, il principale per gli effetti “pratici” è il forte inasprimento delle normative nazionali in tema di tutela delle acque a fronte degli evidenti danni al patrimonio idrico. La sensibilità in termini di responsabilità sociale legata alla conservazione di un bene prezioso come l’acqua, ha ispirato e portato il Gruppo all’avvio di un programma di formazione e divulgazione continua.

*PRAGMA BLUE S.r.l.

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