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Fare business in Cina

Testimonianza di Paolo Bottegal, General Manager Asia Pacific di B&B Italia SpA, Alumnus Master in Gestione d’Impresa 7ª edizione.

Mi chiamo Paolo Bottegal e sono General Manager Asia Pacific di B&B Italia SpA. Ho frequentato il CUOA negli anni 2001-2002, con il Magi7.
Ho svolto lo stage presso il Gruppo PA, con successivo ingresso nel Gruppo Indesit Company a fine 2002.

Dopo 5 anni spesi in ruoli di crescente responsabilità all’interno della divisione Built-in del Gruppo Indesit, ad inizio 2007 entro nella filiale italiana del Gruppo Tedesco Miele come Sales Director della divisione Built-in Italia che cercava al tempo un esperto del settore kitchens; considerato il più interessante per potenzialità di sviluppo e redditività.
Grazie al successo nella promozione del Brand presso i produttori Italiani di cucine di alta gamma, nel 2010 vengo nominato reponsabile della divisione Kitchen Retail international trasferendomi in Germania presso l’Headquarter di Gutersloh.
Un progetto chiave per lo sviluppo della Brand awareness dei prodotti della cottura di Miele a livello internazionale dove la presenza del Marchio tedesco era al tempo concentrata sui prodotti free-standing -tipicamente lavaggio e floorcare.
4 anni di frequenti viaggi oltreoceano e la maturazione di una solida conoscenza della distribuzione globale del mobile di alta gamma con focus specifico sui mercati Asiatici e del Nord America.
Sicuramente i più promettenti e recettivi per i prodotti built-in di Miele grazie alla elevata concentrazione di High Net Worth Individuals.

Nel 2014, il successo del progetto combinato con la mia motivazione nel proseguire l’esperienza internazionale mi hanno portato ad Hong Kong con il ruolo di Commercial Director di tutte le divisioni della filiale.

Hong Kong era al tempo la branch asiatica più grande e strutturata del Gruppo con 4 sales Teams ciascuno dedicato ad uno specifico canale di vendita.
La più grande sfida e l’aspetto più rilevante di crescita professionale e personale è stato senza dubbio il management interculturale del Team e l’esperienza del contract residenziale, canale molto sviluppato in Asia di cui non avevo avuto alcuna esperienza in precedenza.
Gli anni tra il 2014 e il 2017 sono stati caratterizzati da crescita a doppia cifra in tutti i canali e addirittura a tripla cifra per le on-line sales che sono passate dal 10 al 24% di share sulle vendite totali.
Come da tipica policy delle grandi multinazionali, la mia missione aveva la durata di 3 anni e a metà del 2017 mi viene offerto un importante ruolo in Italia.
Tutto perfetto, ma troppo presto. Non era ancora giunto il tempo di lasciare l’Asia che ci stava ancora dando tante emozioni ed esperienze uniche.

Per coincidenza e con tempismo perfetto, vengo contattato dal Sig. Giorgio Busnelli, CEO ed ex-titolare del Gruppo B&B Italia che dal 2015 era entrato nella galassia del Private Equity Investindustrial.

La missione del Fondo, già evidente con l’acquisizione di FLOS nel 2014, era quella di creare un polo dell’arredamento di lusso con una strategia di aggregazione molto simile a quanto fatto nel fashion da LVMH e Kering.

Tramite il consolidamento delle competenze specifiche già esistenti nelle aziende acquisite e l’inserimento di nuovi managers con esperienza internazionale, Investindustrial si prefigge di accelerare l’espansione del Gruppo nei mercati a maggior potenziale e creare così il più grande gruppo di Luxury Furniture al mondo.

In quest’ambito, mi viene proposta la missione di creare l’Head Office del Gruppo B&B in Asia-Pacific strutturando le diverse funzioni aziendali e relativi processi.

L’Azienda è presente con distributori nella Regione da oltre 20 anni, ma si rende necessario un cambio di passo tramite una presenza diretta sul territorio. Una sfida molto affascinante che decido di cogliere con entusiasmo e così, a gennaio 2018, assumo il ruolo di General Manager per l’Asia Pacific.

L’esperienza si rivela davvero unica. Dove unica è soprattutto la combinazione tra il dinamismo e la crescita tipica di una start-up con il fortissimo heritage e awareness di cui già gode il Marchio B&B Italia presso i Designers e Consumatori Asiatici.

La crescita è a doppia cifra in tutti i mercati della Regione con uno sviluppo ancora più deciso in Cina dove al solido progresso dei Partners esistenti si affianca un piano di apertura di 8 nuove Flagship Stores in meno di due anni.

A fine gennaio 2020, a meno di un anno dal suo completamento, eravamo perfettamente in linea con il piano strategico triennale.

Poi L’arrivo del COVID-19,  il cui impatto sulle nostre vite e sui mercati è cosa ben nota. Una ricerca di Bain per Altagamma stima che il mercato globale del lusso perderà nel 2020 da 80 a 100 miliardi di euro e la crescita rispetto ai valori pre-Covid potrà tornare solo nel 2025.
B&B Italia non può fare eccezione in un contesto macroeconomico così compromesso. La nostre revenues dipendono per oltre l’80% dai canali retail e wholesale e i negozi sono ancora chiusi in molti mercati chiave.
Tuttavia, ancora una volta dalla Cina, si vede un rebound che ci ha stupito per forza e capillarità.

I negozi hanno riaperto agli inizi di marzo e, dopo un mese di traffico e vendite molto limitato, ad aprile hanno addirittura registrato una crescita rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Non sappiamo se questo fenomeno di “revenge spending” dei consumatori cinesi rimarrà anche nei prossimi mesi, ma è ormai chiaro che la Cina si riprenderà più velocemente della maggior parte degli altri mercati.

Il Coronavirus fungerà da acceleratore del fenomeno di concentrazione degli acquisti di beni di lusso per nazionalità dove già oggi i consumatori Cinesi contano per il 35% del totale. Sempre secondo Bain, nel 2025 arriveranno vicini al 50%.  La sfida per le Aziende del lusso Made in Italy è quello di mantenere la loro rilevanza e unicità agli occhi di questi consumatori alto spendenti che, tra l’altro, sono mediamente 10-15 anni più giovani dei loro omologhi Europei e Americani.
Il dominio della Generazione X e Z negli acquisti di beni di lusso del futuro imporrà anche alle aziende del settore Arredo di fornire valori solidi che vanno oltre il semplice “made in”, quali artigianalità – il c.d. “bello e ben fatto” –  e l’ heritage – cioè la cultura e la tradizione che solo i Brands storici sono in grado di trasmettere.

Inoltre la perdurante limitazione ai viaggi internazionali dei consumatori Cinesi accrescerà ulteriormente il fenomeno del “luxury purchase repatriation”.

Un’ulteriore occasione di business che i Brands dell’arredo potranno cogliere solo con aumentati investimenti in formazione della propria rete di Distributori locali e attività di marketing specificamente dedicate al consumatore Cinese.