Finanza d'Impresa General Management

Finanza islamica: minaccia od opportunità?

di Enrico Florentino *

La vicenda Alitalia-Etihad pone inevitabilmente sotto i riflettori il tema della finanza islamica e risveglia nell’opinione pubblica, specialmente italiana, atavici timori di invasione “infedele”.

Business_planIn realtà, il fenomeno della finanza islamica va approfondito, poiché nel presente, ma ancor più nel prossimo futuro, potrà costituire una fonte di opportunità e capitali per le nostre imprese.

La finanza islamica nasce negli anni ’70 del secolo scorso e segue i dettami ed i principi della Shari’ah (via per giungere alla salvezza) il codice dettagliato di condotta che ogni musulmano deve osservare.

Nella finanza islamica tali regole portano ad osservare quattro principi:

  • il divieto di applicare un interesse: gli interessi (riba) sono considerati una forma di usura.
  • la condivisione del rischio e condivisione dei profitti (profit and loss sharing)
  • l’obbligo di appoggiare tutte le transazioni finanziarie su un attivo reale.

 Due esempi su tutti:

  • Prestiti o mutui: anziché concedere un mutuo per comprare casa, andando a riscuotere un interesse in cambio della concessione del prestito, la banca acquista direttamente la casa e poi la concede in affitto al cliente, che si impegnerà a versare la cifra corrispondente in più rate mensili, pagando una commissione sul servizio ottenuto. Quando avrà pagato tutte le rate, il cliente diventerà il proprietario della casa.
  • Le obbligazioni Sukuk: obbligazioni emesse secondo i principi della Sharia’ah in tutto e per tutto paragonabili agli investimenti etici di tipo occidentale. I principi della shariah sono coincidenti con i criteri di investimento socio responsabile. Un sukuk non sarà mai emesso da una società che opera nell’industria del gioco d’azzardo, tabacco, intrattenimento per adulti, armi e difesa per esempio. Inoltre ci sono una serie di principi legati all’Islam come il fatto che un emittente non sarà mai coinvolto nell’industria alimentare haram e come detto prima non avrà mai un rapporto di indebitamento significativo. In generale per la Shari’ah, debito, tassi di interesse, incertezza e speculazioni non sono ammissibile nelle attività finanziarie.

Il fenomeno della finanza islamica è in forte crescita: non conoscerne i principi e valori rischia di farci trovare per l’ennesima volta impreparati agli appuntamenti con la storia.

Rischiando – e ciò è ancor più grave – di confondere le opportunità come delle minacce.

* Allievo MBA International 8, Fondazione CUOA, Divisional Manager  Padova Venezia APOGEO CONSULTING SIM S.p.A. GRUPPO AZIMUT S.p.A.