Imprenditorialità e Governance Wine & Food

«Le sorelle del Torcolato»: sceneggiatura e regia di Fausto Maculan

di Diego Begalli* e Paolo Gubitta**

20 giugno 2019

Angela41enne con laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, segue la parte commerciale, porta il brand e i vini Maculan in giro per il mondo e dice di sé «so trasmettere la passione d quello che facciamo ai nostri clienti, e loro lo capiscono».
Maria Vittoria33enne con laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche, fa l’enologo, organizza le attività nei vigneti, coordina quelle in cantina e dice di sé «sono determinata e faccio accadere le cose che servono all’impresa».

L’imprinting alla strategia presente e futura di Maculan, storica azienda di vignaiuoli di Breganze (Vicenza) giunta alla terza generazione, è sostanzialmente nelle mani delle sorelle Angela e Maria Vittoria: 650.000 bottiglie anno, 35% di export, 20 etichette di vini, tra le quali spicca il Torcolato, diventato icona che ha fatto conoscere la famiglia e l’azienda in tutto il mondo.

Fausto Maculan, oggi 68enne e padre di Angela e Maria Vittoria, rappresenta la seconda generazione dell’azienda. Figura poliedrica e innovatore, ha pianificato per tempo l’ingresso della terza generazione (composta dalle due figlie).

Usando la metafora cinematografica, Fausto Maculan è stato sceneggiatore (la figura che ha la visione d’insieme del film, tesse lo svolgimento della storia, definisce i personaggi e redige i dialoghi) e regista (la persona che dirige dal punto di vista tecnico e artistico l’apparato per realizzare il film e coordina il proprio lavoro con quello di tutti i collaboratori) di un film che potremmo intitolare «Le sorelle del Torcolato».

Vediamo perché.

Mentorship e trasferimento intergenerazionale delle conoscenze. 

Alla fine degli anni Novanta, la primogenita Angela inizia a lavorare stabilmente in Maculan e trova nella figura paterna il mentor che la supporta nell’acquisizione delle competenze commerciali e le trasferisce l’amore per il vino. La secondogenita Maria Vittoria entra in azienda nel 2007 e viene inserita in un percorso di training on the job guidato dal padre e dal capocantina che la porta nel 2010 a svolgere in modo completo il ruolo di enologo dell’azienda di famiglia.

Decentramento organizzativo.

L’inserimento nei ruoli chiave delle due figlie è accompagnato dal progressivo riconoscimento di margini crescenti di autonomia gestionale, «garantita» dal percorso di affiancamento iniziale, che permette ad Angela e Maria Vittoria di sperimentarsi nei rispettivi ruoli e che attribuisce al papà Fausto il compito di intervenire per eccezione, cioè quando lo richiede la complessità della decisione daaffrontare.

Legittimazione. 

Negli ultimi anni, nello stand Maculan al Vinitaly sono solo Angela e Maria Vittoria le persone della famiglia a rappresentare l’azienda. Non è un caso, ma una scelta precisa di Fausto Maculan, il cui intendimento è favorire in questo modo la legittimazione delle figlie agli occhi dei clienti, dei fornitori, dei potenziali partner e più in generale della comunità che ruota attorno al mondo del vino.

Prendersi il tempo. 

Tra i vari spunti che il caso Maculan offre a chi sta affrontando il passaggio generazionale o si propone di farlo, ce n’è uno che spicca su tutti gli altri: il tempo. Oggi, il leader della seconda generazione ha 68 anni, ma ha iniziato il percorso di inserimento delle figlie più di quindici anni fa. Oggi, la terza generazione ha un’età compresa tra 33 e 41 anni ed ha in mano le leve strategiche dell’azienda di famiglia. Se ci si prende per tempo, il passaggio generazionale non è propriamente un problema.

Su questi temi partecipa all’evento “Donne imprenditrici e passaggio generazionale nelle aziende del vino” il prossimo 3 luglio alle 17.00 al CUOA!

*Direttore scientifico Executive Master in Wine Business CUOA
**Direttore scientifico di CEFab by CUOA

Nella foto: Maria Vittoria Maculan

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